Un 2020 assurdo, anomalo, “pandemico” in tutti i sensi. Tra le tante speranze che ognuno di noi ogni anno ha, in questi giorni ce n’è una sola: battere il covid. Nella partita più importante degli ultimi anni, l’unica cosa che conta è distruggere, disintegrare l’avversario. E stavolta anche non sportivamente, non ci interessa. Il capitano e creatore dell’Italpol c5, Alex Gravina, tra pensieri passati e speranze future:
“Come la maggior parte delle persone nel mondo, ho vissuto quest’anno come una cosa prima di tutto straordinaria perché chi mai avrebbe pensato che nel 2020 un virus ci avrebbe messo in ginocchio. Avrei pensato più a una guerra nucleare, ecco. La storia è ciclica ma questo virus ci ha piegato, non ci ha spezzato. Poi attendiamo il vaccino, la medicina ha fatto passi da gigante e si vede. A livello imprenditoriale è stata certamente una mazzata per miliardi di persone, a livello mondiale. Chiusure di aziende, tante persone che non possono più mettere il piatto a tavola…questa è la cosa più brutta, che ha toccato la popolazione mondiale”.
Un 2020 strano anche per l’Italpol c5…
“A livello sportivo ci siamo fermati lo scorso anno in un momento in cui stavamo bene, secondi in classifica e puntavamo ai playoff. Piano piano da settembre abbiamo ricominciato a lavorare e quest’anno siamo ripartiti un po’ male, un po’ bene. Ci siamo fermati spesso ma non solo noi dell’Italpol, tutti, con regole poco chiare all’inizio soprattutto per i rinvii. Adesso abbiamo trovato una linea da seguire però a mio avviso ancora c’è da fare perché ad esempio dovrebbero mettere i tamponi obbligatori per tutti, anche se è un costo, mi rendo conto. Ma almeno in questo modo si tutelano tutti quelli che sono nel mondo del calcio a 5, non solo i giocatori ma anche lo staff e tutti quelli che lavorano nelle squadre”.
Gli ultimi risultati non sono stati favorevoli, come mai?
“L’Italpol non è mai stata abituata a perdere cosi tanto, in ogni stagione abbiamo perso solo una o due gare però in A2 siamo alla nostra seconda esperienza e bisogna farsi le ossa. Siamo una buona squadra, lo ripeto sempre ai ragazzi; tanti addetti ai lavori ci hanno dato come antagonista delle più forti ma poi è sempre il campo a parlare. Penso ancora oggi che possiamo arrivare ai playoff anche se chiaramente dobbiamo dimostrarlo con gol e gioco”.
Quindi cosa ti aspetti dal 2021?
“Innanzitutto spero che staremo meglio a livello di salute perché vorrebbe dire anche stare meglio a livello sportivo. Non dimentichiamo che noi stiamo giocando ma tutte le giovanili sono ferme purtroppo. E poi spero che il 2021 sia l’anno dei playoff…di quelli non raggiunti la scorsa primavera. Un’esperienza che per una squadra al secondo anno di A2 sarebbe straordinaria”.
